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Si alzò nuovamente in piedi continuando imperterrita il suo canto, mostrandoli i massacri che lei stessa aveva fatto, e il divertimento che provava. Lo vide indietreggiare e poi sorregersi alla sua spada, quella stessa spada che per ben due volte aveva sfiorato il suo collo pallido, non doveva prendersi gioco di lei, nessuno se lo poteva permettere. Anziche' diminuire il tono, anziche' farsi più flebile, aumentò contrastando la voce stessa del ragazzo. Aveva visto l'odio nei suoi confronti negli occhi di quel ragazzo, e la cosa non faceva altro se non lusingarla. Sicuramente non si rendeva conto che lei era secolarmente più grande di lui. La solita stoltezza dei cuccioli che credevano di sapere tutto di tutti. Nell'alzarsi in piedi, seppur nascondendolo fin troppo bene, si mise in all'erta, pronta a scattare nel caso avesse provato ad attaccarla, proprio come avrebbe fatto un'animale ferito che si sentiva in pericolo, se avesse provato, non l'avrebbe colta impreparata.
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