Ritorno a casa

Era una serata piuttosto fresca, il sole stava scendendo inesorabilmente verso la linea dell'orizzonte lasciando un chiarore giallo-arancione con effetti a dir poco stupendi.
Mi allenavo a tiro con l'arco da almeno tre ore, quando le braccia cominciarono a dolore e i muscoli bruciavano lasciai l'arco a terra sull'erba fresca avvicinandomi alla grande fontana per bere, a quel punto sentii una voce famigliare... rimasi perplesso per un attimo ascoltando le parole della ragazza che si trovava nelle vicinanze:

"Buonasera signori, potreste per favore avvisare il vostro comandante del ritorno di sua sorella e chiedergli l'onore di un'audienza nonostante l'ora inconsueta ?"

Sorella!? Oddio!!! Veloce mi avvicinai al cancella centrale con il cuore che batteva veloce, era tantissimo tempo che non vedevo Karen.
Aprii il cancello guardando nella grande strada sterrata, girai verso destra la mia testa e la vidi: appoggiata alle mura con il suo cavallo.
Sorrisi copiosamente e corsi ad abbracciarla, senza dirle nulla. Poi con voce notevolmente emozionata dissi:
-Karen!!! Cosa ci fai qui?-

-Karen non uscirai più di qui!!! Ti avverto... se stata via per troppo tempo, sei mancata a tutti!!!-
Dissi con il cuore in gola, stavo esplodendo dalla contentezza. Le diedi un bacio in fronte sorridendo e poi dissi:
-Vieni su così ti metti un po' apposto, dev'essere stato faticoso il viaggio...-
Ero un po' preoccupato, anche se non era mia sorella di sangue eravamo cresciuti insieme e ormai ero legato a lei più di chiunque altro.
Le presi la sacca e cominciai a camminare verso la torre centrale dove c'era la mia stanza e il grande salone imperiale.
Ero un luogo aperto solo a chi era di sangue Feyyr.

Proseguivo verso il grande portone di legno massiccio che portava alla torre centrale, Karen mi si attaccò al braccio e osservò stupita il castello.
Sorrisi, era cresciuta molto da quando l'avevo vista l'ultima volta.
-Si, direi proprio di si... I dormitori sono stati costruiti nuovamente e abbiamo quasi il doppio delle reclute.-
Ero contento di ciò, tutta andava bene e ora era arrivata pura mia sorella per aiutarmi con i compiti di capostipite.
L'accompagnai nella mia stanza e le dissi sollevando le spalle:
-Per questa sera dormirai qui, non voglio che tu vada nel dormitorio femminile. Sei una Feyyr no? Io dormirò nel salone... ora ti lascio con i tuo bagagli, riposati sorellina. Domani mattina dovrai raccontarmi tutto per filo e per segno...-

Sorrisi dolcemente.
-Sorellina ho sempre dormito qui, tu invece hai viaggiato e sei stanca. Dormi qui per questa sera, stai tranquilla. Comunque le tue stanze sono state distrutte per far spazio al dormitorio femminile, ma useremo la camera qui affianco che ora è in ristrutturazione per te...-
Le diedi un bacio sulla guancia e uscii dalla stanza dandogli la buona notte.

Non riuscivo a prendere sonno, come quasi tutte le sere. Decisi di guardare un po' dalla finestra, osservavo la luce della luna riflettere sulle pozzanghere ancora ben evidenti sul terreno pietroso della strada che portava alla dimora Feyyr.
Pensavo a cosa poteva essere successo a mia sorella in quegli anni lontano da casa, ove io non potevo proteggerla.
D'un tratto sentii un urlo femminile provenire dalla stanza di Karen, preoccupato corsi nella sua stanza per costatare ciò che era accaduto. Karen stava sotto le coperte e vedevo la sua sagoma tremare copiosamente, presi un candela già accesa per la notte e l'appoggiai sul comodino adiacente al grande letto matrimoniale.
Mi sedetti vicino a lei e a bassa voce dissi:
-Karen... che succede?-

-Ehi...-

Appoggiai la mano al suo viso, piangeva e tremava senza sosta. Cosa stava sognando? Che diavolo stava succedendo nella sua testa?
Domande a cui non potevo ancora assegnare una risposta, le diedi un bacio sulla nuca tenendola stretta al petto.
L'unica cosa che potevo fare era cercare di svegliarla per capire cosa stava succedendo, probabilmente stava sognando un evento delle sue avventure precedenti. Ora al sicuro nella dimora Feyyr le erano tornati in mente quei momenti e forse ero l'unico che poteva rassicurarla.
Come quando da piccoli ero l'unico a rassicurarla e a prendermi cura di lei. In quel momento, mentre la tenevo fra le mie braccia mi venne in mente un momento della mia infanzia...

-Eyalan!!! Vieni! Guarda... guarda!
disse Aris, il fratello di Eyalan.
Con passo veloce il ragazzo si avviò verso il luogo in cui indicava il fratello e vide Karen a terra vicino ad un cavallo. Tutti i bambini erano attorno a lei e ridevano indicandola. Lei, era a terra che piangeva nella polvere e si teneva fra le mani la caviglia. Il cavallo scalciava furioso rendendo il cortile cosparso di polvere e pietruzze.
Eyalan si avvicinò con passo sicuro e veloce scostando un bambino con sguardo adirato, prese per il braccio la piccola Karen portandola via...
L'aiutò a pulirsi la gamba insanguinata e le fasciò la caviglia, come doveva fare un fratello maggiore. Purtroppo tutti i bambini del gruppo dell'accademia erano contro la piccola Karen, siccome era stata adottata dalla famiglia Feyyr e non aveva sangue reale...