Una folata di vento mi arrivò addosso spostando leggermente di lato quel piccolo ramoscello che avevo dinanzi, mi trovavo su una delle tante alture rocciose che circondavano le Gole della Falena. Ero sdraiato sulla pancia tenendo su la testa con i gomiti, avevo la Balestra in mano e puntavo un bersaglio dell'altra parte incastrato fra due pali di legno precedentemente montati da me. Era un tiro lungo e difficile a causa delle condizioni atmosferiche, il bersaglio era leggermente spostato a destra verso il basso. Appoggiai la guancia alla balestra e osservai il bersaglio dal mirino d'acciaio, respiravo piano tenendo i nervi saldi. In quel momento mi vennero in mente le parole di mio padre
... Eyalan se vuoi diventare un vero tiratore devi allenarti costantemente, chi si arrende è un perdente ...
Chiusi gli occhi per un secondo ricordando i momenti felici passati con lui all'accademia, mirando con un piccolo arco un tronco d'acero. Mi divertivo a tagliare freccie per i guerrieri Feyyr e passavo le giornata a tirare con l'arco, andavo a caccia e ero sempre il primo tiratore del gruppo di quell'anno. Avevo passato un'infanzia all'insegna della guerra, studiando tutte le arti ma sopratutto quella del Tiratore Scelto. I miei fratelli si erano sempre destreggiati nel combattimento corpo a corpo, con grandi spade, ascie e scudi di ferro. Io invece ho sempre prediletto l'arco, la balestra, la precisione e la distanza. Mio padre era felice di ciò, poichè nessuno della mia famiglia aveva mai intrapreso la carriera come Tiratore Scelto Feyyr. Ero un elfo e avevo tutte le caratteristiche per diventare un buon arciere.
Ritornai al presente, avevo il grande cappuccio nero che mi copriva il volto lasciando liberi gli occhi ed il naso. Il mantello era steso affianco a me e conteneva l'arco con la feretra e tutti i dardi. Spostai leggermente la balestra e osservai di nuovo dal mirino il mio bersaglio, qualche secondo: una folata di vento, poi il silenzio. Lo scatto del dardo fu improvviso lasciando un leggero rinculo nell'arma, la freccia dal bianco piumaggio scatto velocissima volando sopra la Gola Della Falena e tracciando una traiettoria quasi perfetta. Sentii un rumore come di legno rotto e osservai dal mirino il bersaglio: la freccia aveva colpito il legno nel punto centrale. Un tiro a dir poco perfetto. Sorrisi sotto il cappuccio appoggindo la testa alla balesrta e rilassando i nervi, mi ero meravigliato di me stesso: non ero mai riuscito a tirare così lontano e fare un centro del genere.
