Ero immerso tra i miei pensieri, ormai i miei pensieri erano sempre occupati sulla mia infanzia, mi ero quasi stufato ormai. La mia infanzia è sempre stata uno schifo totale, ma non riuscivo a togliermela dala testa. Mi mancava parecchio mio padre, anche se è morto da anni e da piccolo mi trattava sempre male me lo ricordavo benissimo: i suoi litigi con la mamma, quando mi picchiava perchè non lo abbidivo oppure quando mi mandava a dormire senza cena, comunque è sempre nei miei pensieri. Continuavo a camminare per Maerlyn, unica città fantasma nella penisola di Kyro, sempre immeso nei miei profondi pensieri, come al solito c'èra tantissima nebbia, abbastanza fitta che ti impediva di vedere a 10 metri, troppo fitta pensai fra me e me, era impossibile camminare allora mi fermai vicino ad una casetta abbandoata, piena di crepe e tutta rovinata, uno schifo. Ero sempre li, ero quasi affascinato dalla facciata della casa, forse era di qualche fantasma, non poteva mai saperlo se non entrava dentro a darci un'occhiata. All'improvviso senti delle urla proveniente da quella casa, i rumori provenivano da dentro. Mi avvicinai alla porta d'entrata e cercai di aprirla, era chiusa. Feci 3 o 4 passi indietro e con un calcio la sfondai in un men che non si dica, avevo messo tutta ma mia forza su quel calcio, e infatti la sfondai senza difficolta. Appena entrato tirai fuori subito le Lame del Caos, le mie uniche lame potenti in cui mi potevo fidare cecamente. Di fronte a me c'erano delle scale in legno tutte rovinate e in certi punti senza scalini, erano davvero messe male, salì al primo piano, e c'era una stanza aperta, tutte le altre erano chiuse, mi avvicinai a quella aperta mettendomi le spalle contro il muro poi misi la testa dentro alla porta, sembrava tutto apposto. Entrai con tutti il corpo e sulla mia destra, dove non potevo vedere, c'era un letto con delle corde che pensolavano per terra, con tutti i muri pieni di sangue. Restai li sorpreso per qualche istante poi mi misi a pensare: ma se avevo sentito delle urle ci deve essere sicuramente qualcuno... pensai, allora mi nascosi dietro ad un tavolo, mi tirai su il capuccio e senza fiatare aspettai se qualcosa succedeva all'interno di quella casa dei brividi.
Jack si trovava nella misteriosa città di Maerlyn. Aveva voglia di aggirarsi da solo in quel luogo sperduto e tenebroso. Vide una porta di un'abitazione. Era chiusa. Pensò che era strano, dato che tutte erano aperte. Senza sfondarla, si materializzò all'interno. Era tutto buio. Sentì un'aura molto forte. Poi un rumore forte. Qualcuno aveva buttato giù la porta. Inciampò, nervoso, gli scappò un urlo. Si maledisse mentalmente. Si rialzò e urlò Chi è là?. Chiunque fosse stato, vi avrebbe combattuto.
Quella voce mi era famigliare pensai fra me e me grattandomi la testa, anche l'aura mi sembrava di conoscerla, doveva capire chi era, allora diedi un occhiata dietro al tavolo e vidi uno che conoscemo, un caro mio amico: era Jack. Misi le mani dietro alla schiena ed estrassi le Lame del Caos, usci da dietro al tavolo e dissi urlando: Chi va la?!? Se ero un pazzo non ci pensano ne uno ne due a ucciderlo. Ah sei solo tu.... Dissi, feci un po' di scena, volevo lo stesso combattere e lui era perfetto. Non vuoi mica combattere. Gli chiesi sorridendo, mi tirai indietro il capuccio agitando un po' i capelli poi veci un segno con gli occhi, come salutarlo.
Jack vide che l'intruso era l'amico Kratos.Eih Krat...anche tu qui eh?. L'amico gli chiese se voleva combattereMa certo...ti distruggo.. e sorrise. Poi disse Strano questo posto eh?Hai visto tutto quel sangue..che schifo..ma chissà chi ci abita in questo orribile luogo...ne sai qualcosa?chiese curioso l'amico. Sentì caldo lungo la gamba. Gli stava colando del sangue. No! Mi son sporcato i pantaloni..erano nuovi accidenti. Pura seta elficapensava l'elfo maledendosi mentalmente per la sua goffaggine.
Anche l'amico voleva combattere. Dai un duello, non fa mai male....Pensai fra me e me. Ero curioso, non lo avevo mai sfidato fino ad adesso e questo era il mio momento di gloria, dovevo annientarlo vincendo l'incontro, era anche il momento giusto per sfoderare le mie tecniche contro un avversario fresco di mattinata. Non saprei di chi è questa orribile casa, poi mi avvicinai al sangue verso il muro e lo toccai. E' ancora fresco... Gli dissi, potevamo andare a vedere dietro alla casa, magari il pazzo si stava liberando della sua vittima. Andiamo dietro alla casa.. Gli dissi, mi misi in marcia e tirai su il capuccio per non farmi vedere in faccia se ci fosse stato qualcuno.
Jack seguì l'amico dietro la casa. Vide solo una grande sporcizia, qualche ratto morto. Di assassini pazzi scatenati e di vittime squartate neanche l'ombra. Disse Ma ci dobbiamo sfidare in sto posto?e si rivolse all'amico.
Non c'era nessuno dietro quella orribile casa, neanche un vittima, solamete tanti ratti morti e stecchiti li per terra, mi inchina davanti ad uno di loro, sicuramente sono da molto tempo che sono morti, Pensai fra me e me. Non potevo combattere li fuori, non mi sentivo a mio agio, va beh, non che dentro sia migliore ma vicino a puzza di morti non mi piace. In quel momento amavo il sangue, mai successo prima d'ora. Torniamo dentro che è meglio. Gli dissi sorridendo, poi mi girai e tornai dentro nella stanza di prima, ero come al solito il capo della fila.
Jack seguì l'amico che rientrò dentro la casa. Si tirò fuori un fazzoletto dalla tasca dei pantaloni ormai laceri e si asciugò il sangue. Si sarebbe dovuto ricomprare i pantaloni...o farseli cucire...in ogni caso, non voleva più stare in quel luogo.
Ero entrato, mi sedetti sopra al tavolo, dove prima ero nascosto e tirai fuori dalla tasca una borraccia peina d'acqua fresca ne bevvi un lungo sorso. Fresca, Dissi. Era davvero fresca, quella borraccia era mitica, teneva l'acqua troppo fresca, era anceh buona. Vuoi combattere qui dentro o preferisci fuori all'entrata??? Gli chiesi sorridendo, ormai il capuccio non serviva, li dnetro non c'era nessuno, erano solo dei spiriti o fantasmi che si divertivano a farci scelarare, cosa che non ci riuscivano affatto.
