Passeggiando tra la flora

Stava passeggiando tra la flora della foresta elfica, tirava vento e i miei capelli mossi si muovevano al vento, il vento era violento e non riuscivi a camminare, dovevo cercare un riparo per coprirmi da sto cavolo di vento, ma non c'era neitne da ripararsi. Diamine ma è possibile che non c'è nente per ripararsi pensai fra me e me, sto diamine di vento ti faceva rallentare, e io odio arrivare in ritardo in un posto. Dovevo trovarmi con una mia nuova recluta degli Avalon, una vampiressa a tutti gli effetti. Dovevo subito conoscerla.

Il tempo stava cambiando, il vento che si stava facendo sempre più impetuoso faceva da araldo alla tempesta che si avvicinava ad ogno sferzata.
Morgan si avvolgeva stretta nel mantello per non farlo volare via. Il vento non le faceva ne caldo ne freddo, ma non sopportava l'effetto che aveva sul suo mantello. Faticava anche a tenere il volto coperto.
Era diretta alla fortezza di Avalon dove avrebbe dovuto incontrare Kratos, il capostipite.

Stavo camminando verso Nord, fino a quando non vidi una persona che stava camminando verso di me, questa persona proveniva da Sud, aveva il mantello che andava dove voleva lui per colpa del vento, pensai subito che era Morgan, la nuova recluta.
Mi avvicinai sempre di più, il vento diventava sempre più forte, mi tirai su il capuccio nero e li andai in contro. Non si fermava continuava ad andare, speravo che si fermava li dov'era ma invece no, difianco a me c'era un albero abbastaza robusto. Mi fermai e mi appoggiai contro l'albero, scommetto che mi aveva gia visto ma volli lo stesso vedere la sua reazione. Quando era a pochi metri la salutai alzando la mano dicendo: Sei in orario. Non volli dire subito chi fosse volevo vedere la sua rezione.

Nonostante il forte vento ed il rumore causato dallo stormire di rami e foglie, non le fu difficile percepire la presenza di qualcuno. Era un'aura potente, probabilmente, anzi, quasi sicuramente si trattava di Kratos, il capostipite della casata cui apparteneva.
Le stava andando incontro, una figura incappucciata. Non rallentò il passo e continuò per la sua strada, fino a quando si trovò ad incrociarsi con l'uomo, che alzando una mano in segno di saluto le parò.


Rispose con il suo solito tono di voce freddo e indifferente, ma sempre rispettoso.

Come sempre, del resto, non mi sembra d'essere spesso in ritardo.

Niente affatto, sei sempre in orario. Forse anche l'unica che lo rispetta. Gli dissi soridendo, mi tolsi il capuccio e mi misi le mani in tasca, rimasi sempre appoggiato sull'albero, era veramente spesso era impossibile buttarlo giù, anche se con un vento potente lo poteva sradicale facilmente senza difficoltà.
Cosa facciamo???? Mi sto quasi annoiando. Gli dissi infine sempre sorridendo. Ero stanco ed il vento mi stava facendo andare in bestia, quel dannato vento gelido mi stava stufando, facevi due passi in avanti e contemporaneamente ne facevi 3 indietro quindi eri sempre fermo allo stesso punto, più o meno.

L'uomo si tolse il cappuccio, si infilo le mani in tasca appoggiandosi ad un albero e le chiese cosa potevano fare perchè si annoiava. Morgan lo squadrò perplessa.

Perdonatemi...signore...ma siete stato voi a chiedermi di raggiungervi, perchè a quanto mi avete comunicato evevate qualcosa da dirmi...o sbaglio?

Diede un colpo al mantello che le si stava incollando addosso a causa del vento.

Io suggerirei di tornare al castello, e poi mi comunicherà ciò che voleva da me.

Nel dirlo si trasformò in gatto nero per poterni muovore più agilmente e velocemnete verso la fortezza.

Va bene, raccontatemi di queste bestie....

Disse fermandosi e riprendendo le sue sembianze normali. Seguì il capostipite facendosi attenta e pronta ad ascoltare

Morgan voleva sentire tutta la benedetta storia, cosa che nemme io sapevo. Però gleila raccontai ugualmente.

-Allora, era mattina...Mi svegliai usci dal palazzo e senti delle urla che provenivano dal portone, anche da dentro al palazzo le sentivo ma pensavo che era solamente bambini che giocavano, ma non era cosi, poi uscii e mi precipitai verso il portone di entrata di Avalon e una guarda mi disse che fuori c'erano persone e beste che circondavano la nostra fortezza, allora mi traformai in un rapace per volare via e per vederti con te in questo maledetto posto dove ti chiedevo ti aiutarti....-
La mia voce era fredda come al solito. Dovevo precipitarmi subito ad Avalon e finire questa storia, una colta per tutte.
-Vieni con me e mi lasci solo vedendo la tua casa andare in fiamme???-
Gli chiesi preoccupato, ero anche giu per Avalon e dovevo pensare ad una strategia per difendere la mia città, la mia terra di nascita dalle grinfie di persone senza cuore.
-Avalon è la mia casa da quando sono nato e non voglio perderla per nessun motico al mondo, li ci sono vissuto fin da piccolo con la mia famiglia che poi morirono in questo stesso modo, con ste benedette persone e orchi che circondavano il suo regno, mio padre era il capo poi divenni io, l'unico erede del trono. Sono disposto pure a morire pur di salvare Avalon.-
Gli dissi infine, stavamo sempre camminando verso il regno ed io ero sempre più preoccupato.
Allora, che hai deciso...Gli dissi.

La ragazza ascoltò attentamente, anche se con la sua solita indifferenza.
Doveva servire gli Avalon,e per questo avrebbe fatto il possibile, quindi la sua voce glaciare attirò l'attenzione del capostipite.

Farò tutto ciò che è in mio potere per aiutarvi. Ditemi che cosa volete fare e come volete agire.

Bene, per fortuna Morgan mi voleva aiutare per salvare il mio regno, ne ero grato e dovevo ricompensarla in qualche modo, ma per ora non mi venivano idee.
-Bene, io avevo intenzione di fare due semplici attacchi. Ti spiego, faremo una magia a testa. Io farò una cupola atttorno e sopra ad Avalon così il regno rimane intatto e gli uomini non possono entrare e te con la magia più potente che hai, dall'alto verso il basso la scagli verso il regno così il regno non si fa neanche un graffio grazie alla cupola e gli uomini e orchi muoiono all' impatto della Black zenith, hai capito???-
Gli chiesi con voce seria e molto fredda. Ero più preoccupato, più mi avvicinavo e più urle sentivo, sperando che non sono gia entrati senò il piano non funzierà.

La vampira valutò attentamente la strategia espostale dal capostipite. Sicuramente era molto efficace, ma non la convinceva del tutto.

Sarebbe perfetta come tecnica d'attacco, ma non pensa che uccidere tutti quegli esseri possa essere preso dal loro popolo come un incitamento alla guerra?

La sua era solo un'ipotesi, non spettava a lei decidere.

Tranquilla, sono tutti li me li ricordo quando hanno ucciso mio padre, noi li ammazziamo tutti e così saremo lasciati stare, mi padre per colpa di quei mostri è morto e non voglio che succeda la stessa cosa con me.... Mi sciese una lacrina dall'occhio destro, ero triste ma dovevo salvare Avalon, pur di morire.
Muoviamoci aggiunsi allungando il passo.

Capiva, anche se poco le importava, lo stato d'animo del capostipite.
L'avrebbe aiutato comunque, scatenando la sua ira.
Sì. affrettiamoci se non vogliamo avere brutte sorprese dai nostri ospiti.